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Villa Bona

Zumaglia
Edifici, monumenti storico-artistici, opere d'arte.
I primi dati certi sul Brich risalgono al 1291; si ipotizza però la presenza di un edificio ancora più antico, non documentata. La costruzione del brich viene fatta risalire al 1329 circa ad opera del Vescovo di Vercelli Lombardo della Torre. Successivamente passa nelle mani di Giovanni Fieschi. Dal 1378 al 1391 il territorio è sotto il dominio dei Savoia, poi viene infeudato ai Signori di Buronzo fino al 1416, per passare nuovamente nelle mani della famiglia Fieschi nel 1525. Nel 1556 il castello venne bombardato e completamente distrutto dai Francesi.
L’edificio attuale, che sorge sui ruderi di quello antico, viene costruito nel 1937 dal conte Vittorio Buratti, ultimo proprietario del Brich, con fattezze medioevali.
Dal 1989 è di proprietà della Comunità Montana Bassa Valle Cervo e viene utilizzato per mostre e manifestazioni culturali, oltre che concesso per eventi privati. .

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Manifestazioni culturali
Un appuntamento diventato ormai tradizionale e di grande successo è quello che si svolge nel mese di luglio, ad opera della compagnia teatrale A.R.S. Teatrando, la quale ogni anno mette in scena uno spettacolo itinerante che si svolge lungo tutto il percorso di salita al castello.
Le altre manifestazioni di interesse che si svolgono nel sito del Brich sono quelle, anch’esse ormani tradizionali, organizzate dalla Pro Loco: la merenda di Pasquetta e la Castagnata del mese di ottobre, in occasione delle quali vengono spesso organizzate mostre fotografiche, oppure di interesse gastronomico.
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Chiesa Parrocchiale S.S. Fabiano e Sebastiano
La chiesa sorse come oratorio frazionale e fu elevata a parrocchia nel 1596; fu consacrata, insieme al Cimitero, il 20 aprile 1597 dal Vescovo d’Ivrea. Venne costruita sui resti dell’antico oratorio verso la fine del secolo XVI; nel documento che ricorda la Vis.Pastorale del 1606 viene descritta una chiesa a tre navate, con volta e pavimento, senza portico davanti alla facciata; vi erano due altari laterali, posti in capo alle navate minori, e l’interno era illuminato da tre finestre e un rosone posto sulla facciata. Non si era ancora costruito il campanile e neppure la sacrestia, mentre la parte del coro, che rimaneva dal vecchio oratorio, era in rovina.
Nel 1635 si diede inizio alla ricostruzione della chiesa, ad una sola navata e con sei cappelle laterali; i lavori continuarono fino al 1713, quando iniziò la fabbrica del campanile, e ulteriormente fino al 1774, quando venne ultimata la facciata.
All’interno si conservano un pulpito in noce della seconda metà del secolo XVII, opera di legnamari locali, il credenzone della sacrestia, scolpito dal mastro Simone Zumaglini di Zumaglia nel 1700, ostensori e reliquiari d’argento e di legno, alcuni pianeti paramentali in broccato d’argento e oro della metà del secolo XVIII; pregevole è la balaustra del presbiterio, in marmi policromi, della seconda metà del secolo XVIII, acquistata nel 1809 dalla chiesa di un convento di Vercelli soppresso durante la dominazione napoleonica..

VILLA BORSETTI
E’ una elegante residenza di carattere signorile della seconda metà dell’800, a tre piani fuori terra. Le due facciate principali sono trattate ad affresco, con suddivisione in riquadri e decorazioni di gusto Impero. Una torretta belvedere si innalza dal tetto, in posizione centrale. Fasce in mattoni a vista a "denti di sega" coronano i volumi della villa e del belvedere. Un loggiato aperto, con copertura in legno sorretta da colonnine binate, affianca l'edificio., circondata da un’ampio giardino. Attualmente è un’abitazione di proprietà privata.
Le dipendenze, poco distanti, mostrano modifiche più recenti, con formelle ceramiche decorate con motivi floreali; sono identificabili in un edificio composto da più corpi di fabbrica costruiti in epoche diverse, dove spiccano due corpi a torre dei quali il maggiore è coronato da un belvedere.
All'interno di una costruzione più recente gli orizzontamenti sono in voltini di mattoni poggianti su putrelle metalliche. .

VILLA BONA
Eretta nel 1885 da Luigi Bona, appartenente a un’antica famiglia di costruttori di Vercelli, ed è sempre stata abitata dai discendenti della stessa famiglia, che tutt’ora ne è la proprietaria. E’ stata restaurata nel 1978 con un intervento molto curato e rispettoso dell’etica progettuale originaria. All’inizio del Novecento la costruzione è stata completata con il muro di cinta in pietra, che si sviluppa secondo un perimetro triangolare. Al 1910-1920 risalgono l’edificio minore e la facciata affrescata a trompe-l’oeil e le decorazioni dei soffitti nei vari ambienti, eseguite da Oreste Del piano, pittore torinese.
L’edificio si può considerare un esempio precoce di villa borghese per le vacanze, costruito ai margini di un borgo storico (l’attuale frazione Bona, che prende il nome dalla famiglia proprietaria della villa).
L’architettura è tipica della fine dell’Ottocento e si ispira a modelli palladiani, interpretando il tema della villa rinascimentale con la caratterizzazione della torretta. L’edificio principale è affiancato da un rustico decorato a fresco secondo la tradizione diffusa all’epoca a imitazione di analoghi esempi anglosassoni (frame works); le due costruzioni sono collegate da una struttura in ferro Liberty..