Accesso ai servizi

31- Colle del Croso - Rifugio Rivetti



Luogo di partenza: Piedicavallo
Luogo di arrivo: Piedicavallo
Dislivello: 1387 m
Tempo di percorrenza: 8 ore 30 min

31- Colle del Croso - Rifugio Rivetti


Lasciata l'auto a Piedicavallo (1037 m), si percorre la carrozzabile per Montes inaro, si attraversa la frazione, si lascia a destra il cimitero, con un'ultima breve impennata si raggiunge un piccolo slargo dove è posta una sbarra che impedisce alle auto di proseguire. Si prende un ripido sentiero che sale nel prato ed in breve raggiunge la mulattiera E70 (il primo tratto è ora una strada interpoderale) che proviene dalla parte bassa della frazione. La si segue verso destra inoltrandosi nel bosco, in prevalenza faggi, con pendenza limitata superando i piccoli insediamenti del Pianlino (1180 m) e della Pianazza (1232 m) fino a sbucare su pendii più aperti in prossimità dell'alpe Le Piane di Montesinaro (1320 m) dove, su alcune baite, si possono ancora notare i segni delle catastrofiche valanghe della primavera del 1984. Con qualche ampio tornante si guadagna quota risalendo il versante sinistro del vallone per poi guadare un ramo del torrente Chiobbia. Si lasciano a destra, al di là di un altro rio, le belle casere dell'alpe Piana degli Agnelli (1580 m) e si prosegue verso un tratto nel quale la pendenza aumenta. Con strette svolte si sbuca al di sopra del tratto più ripido, nelle vicinanze dell'alpe Finestre (1741 m). Si continua a seguire la ben evidente mulattiera per giungere al bivio dal quale si stacca il sentiero che sale al monte Bo, si continua a salire diagonalmente a sinistra e si raggiunge la bocchetta del Croso (1940 m). A questo punto si inizia a salire a sinistra su tracce che poi scompaiono quando la cresta si fa più ripida e dove, contornate da fastidiosi cespugli, affiorano roccette, tutte facilmente superabili, fin che si entra in una brevissima infossatura rocciosa a forma di V, al sommo della quale si avanza su uno stretto tratto orizzontale, vicinissimi ormai al culmine della Cascinaccia (2112 m). si procede per 250 m in piano, poi con lievissima perdita di quota in prossimità del poco evidente colle della Ronda (2086 m), per poi continuare su un marcato sentiero tra i cespugli del versante Chiobbia, quindi sullo spartiacque e, tra pietrame, rododendri e tracce, si perviene alla punta della Ronda (2203 m). la leggera discesa successiva la si compie seguendo un buon tratto di tracce; infine si guadagna quota con qualche ondulazione fino alla base dell'erta finale che conduce al Rosso, caratterizzata da una congerie di grossi blocchi angolari presenti fin sulla sommità (2343 m). La cresta prosegue ora in discesa con alcune ondulazioni verso un colletto erboso a meridione, roccioso e ripidissimo verso nord. Alcune tracce conducono ad una gobba, che presto diventa pietrosa e scende poi improvvisamente a un intaglio, raggiungibile agevolmente appena sul lato Mologna, dove sorge un gendarme roccioso: lo si lascia a sinistra e si supera un salto di una decina di metri, un po' esposto, ma assai facile, badando a qualche scaglia di pietra non molto sicura. Si può continuare sulla cresta, qui dentellata, e scendere poi un tratto verticale di cinque metri, utilizzando una fenditura divertente, fino a un intaglio; qui si può giungere aggirando il salto anche per le tracce che marcano il versante Mologna, senza problemi, con la prudenza dovuta alla ripidità del luogo. Segue una facile arrampicata tra grossi massi, sui quali poi si cammina, toccando un debole rilievo caratterizzato da una profonda e stretta fenditura a quota 2340 m. La cresta diventa ora ampia, salvo un breve tratto, con il versante meridionale non molto inclinato; seguendola fedelmente, poco spostati sul lato Mologna, si effettua un saliscendi e dopo un tratto in piano, si giunge al punto in cui la pendenza si accentua notevolmente. Iniziando su facili roccette gradinate, poi camminando su pietrame, rododendri e ciuffi d'erba, si raggiunge la sommità del gemello dei Tre Vescovi (2480 m). Seguendo le tracce, interrotte a tratti dal pietrame, si scende brevemente a una sella e si riprende a salire fino alla vetta dei Tre Vescovi (2501 m). Si prende ora la breve cresta di sinistra, a Sud- Ovest, inizialmente percorsa da un sentierino, poco dopo interrotto da rocce rotte; ci si porta poi sul versante Mologna per evitare un salto di roccia (facile), si passa sul versante opposto e ci si immette nel sentiero che scavalca il colle della Mologna Grande (2364 m). Dal colle si imbocca il sentiero che scende ripidamente per qualche decina di metri e traversa poi per un tratto, finché riprendono le svolte. Il sentiero passa vicino ad una cappelletta e giunge alle porte del Rifugio Rivetti (2150 m). La discesa percorre a ritroso l'itinerario 11.

Documenti allegati:
Cartina escursione 31 Cartina escursione 31 (120,03 KB)