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Il villaggio operaio Poma

Il villaggio operaio Poma


I fratelli Pietro e Giovanni Poma, figli di Andrea ed originari di Zumaglia, dopo aver impiantato a Biella Piazzo, attorno al 1830, uno stabilimento per la tessitura del cotone, nel 1854 si divisero e ciascuno di essi, con i proprî figli, iniziò un’attività in proprio. Antonio e Giuseppe, figli di Pietro, acquistarono vasti terreni in diversi comuni e tra il 1863 e il 1890 costruirono molti opifici tra cui quello di Miagliano, nel 1865, e quello di Sagliano, nel 1877. Nel 1910 l’azienda, divenuta tra le maggiori in Italia per la lavorazione del cotone, contava oltre 3.000 operai. Nel solo comune di Miagliano i Poma costruirono 23 edifici ad uso industriale e altri 14 destinati alle abitazioni dei dipendenti e ai servizi collettivi. Le maestranze fruivano di Cassa di previdenza, cucina economica collettiva, farmacia, Società cooperativa di mutuo soccorso con vendita di alimentari, asilo d’infanzia e servizio medico. Il villaggio operaio fu tra i primi ad essere costruiti in Italia, molti decenni prima degli altri del Biellese, sul modello di quelli che si stavano realizzando in Inghilterra, Francia e Belgio. Era un complesso autosufficiente con il quale l’imprenditore, che l’aveva ideato, tendeva ad assicurarsi forti presenze di manodopera stabile nei pressi del luogo di lavoro, non soggetta a trasferimenti e priva di interessi integrativi nel settore rurale e, nel contempo, ad infondere nella classe lavoratrice modelli di comportamento perfettamente allineati alle esigenze di sviluppo della propria attività, che avessero per riferimento una rigida impostazione gerarchica. In basso, molto prossime agli stabilimenti, sono le case a ballatoio per gli operai, con spazi destinati un tempo a pensionato gestito dalle suore, per le molte operaie nubili provenienti dal Friuli; di taglio più ridotto appaiono le costruzioni destinate agli impiegati, con alloggi più confortevoli. Seguono le villette con giardino recintato dei direttori di reparto; infine, nella parte più alta del paese, è situata la villa padronale, immersa nel parco, che sovrasta la fabbrica e le abitazioni dei dipendenti e rafforza il concetto di dominanza dell’imprenditore sui mezzi di produzione e sugli stessi suoi subordinati.