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Introduzione

Introduzione


Uno spazio aperto, ma anche uno strumento di animazione e proposta culturale capace di interessare nuove categorie di visitatori e di documentare il modo di vivere e di lavorare delle generazioni passate, nel loro confronto costante e diretto con un ambiente sovente ostile. Ecco quel che rappresenta per il visitatore la Casa museo di Rosazza, l’edificio settecentesco trasformato in museo della valle con lo scopo di celebrare e ricordare il proprio passato.
La visita (la Casa è aperta al pomeriggio delle domeniche in estate, o su prenotazione tutto l'anno per scuole e gruppi organizzati) viene fatta nei quattro piani fuori terra percorrendo in senso orario i vari locali; ciascuno di questi ha indicata nei pressi della porta, sul vano scale, la destinazione e l’argomento sviluppato.

Come arrivare
Lasciata l’auto a Rosazza, si prosegue a piedi e giunti al ponte in pietra ad arcata con sedile laterale, alla confluenza del torrente Cervo con il torrente Pragnetta, si percorre la via Federico Rosazza, lungo la sponda sinistra del secondo corso d’acqua. A cento metri circa dal ponte, all’altezza di un abbeveratoio per il bestiame, e ad una decina di metri dalla fontana “della colonna”, sul cui capitello vi è una piccola scultura raffigurante Pietro Micca, si segue a destra una strada pedonale acciottolata e in parte lastricata a gradoni (via Pietro Micca). Dall’imbocco, dopo una cinquantina di metri si intravede sulla sinistra la “Casa Museo”; l’architrave della porta di ingresso ha incisi il millesimo di ristrutturazione (1876) e le iniziali della famiglia già proprietaria dell’edificio F.R.B.E. (fratelli Rosazza Bertina Emiliano). Sulla parete è pure indicata la quota altimetrica (894,50 m slm).